Sono in molti ormai a ritenere che la privacy sia un ostacolo nella lotta alla terribile pandemia che stiamo vivendo e contro la quale lottiamo ogni giorno.
Il nostro paese, già ingolfato da norme di ogni tipo, si è dovuto adeguare al Regolamento Europeo in materia di trattamento dei dati personali, un articolato di norme che ha il merito di essere riuscito a mettere al CENTRO dei processi trattamentali l’individuo e le sue LIBERTÀ FONDAMENTALI, nel tentativo di assicurargli GIUSTIZIA, SICUREZZA E LIBERTÀ.
La macchina amministrativa e le sue varie componenti sembrano considerare le nuove norme europee più per la loro OFFENSIVITÀ sanzionatoria che per la loro effettiva capacità di mutare e migliorare lo scenario complessivo nel quale viviamo.
E’ davvero un peccato che non sia stata colta la vera essenza di questa RIVOLUZIONE-EVOLUZIONE normativa, capace di prevedere il sacrificio del diritto alla riservatezza di ciascuno di noi a fronte della salvaguardia della salute e della vita dei cittadini.
E’ davvero un peccato che non si sia compreso come la normativa sulla privacy non rappresenti un limite bensì un valore aggiunto, nelle mani dei Titolari del trattamento, che consente agli interessati di conoscere anticipatamente le effettive modalità trattamentali che li riguardano, a tutela dei loro diritti e delle loro libertà FONDAMENTALI.
Tutto questo si può fare ma occorre sapere come farlo!!
Quello che già nella rivista Harvard Law Review nel 1890 veniva definito come “The right to be let alone” assurge, in piena pandemia, a diritto fondamentale che deve essere assicurato a ciascuno di noi fino a quando però non viene raggiunto, e sopraffatto, da un altro e ben più importate valore costituzionale: la vita umana e la salute dei consociati (si veda sul punto, il mirabile bilanciamento degli interessi operato dal paragrafo 2 dell’articolo 9 del Reg. Ue 2019/679 che non poteva – meglio di come ha fatto – indicare i casi di deroga al DIVIETO ASSOLUTO di trattamento dei dati personali sulla salute e addirittura dei dati genetici descritti, tra gli altri, al paragrafo 1 dello stesso articolo).
Stiamo vivendo un momento molto duro che coinvolge tutti e comprime i diritti fondamentali che solo fino all’8 marzo 2020 erano cosa scontata.Gli stati europei e di tutto il mondo, sottovalutato il momento iniziale, sono adesso in aperta ed aspra lotta contro questo male oscuro.
ll Regolamento Europeo Privacy, il nostro avanzatissimo codice privacy – frutto della mente di eccelsi giuristi tra cui mi permetto di ricordare con affetto il dr. Giovanni Buttarelli, già Garante Europeo della Protezione dei dati – sono eccezionali strumenti nelle mani di coloro i quali gestiscono i dati personali sulla salute di oggi e i diritti e le libertà fondamentali di domani.
Avv.Massimiliano Parla Presidente Nazionale Scudomed Health Risk Manager e Legal Advisor